Obiettivo strategico
FRAGILITÀ FEMMINILE

La storia di Maria
Alcune ferite non sono visibili a occhio nudo. Sotto allo strato di carne arrossata, sotto ogni livido, c’è uno strappo che non ha colore. Le parole possono essere lame, e Maria lo sa bene. Come cicatrizzano le ferite che non si vedono?
Maria si è sempre sentita ripetere che non vale niente. Non ne può più. E proprio adesso, nel fondo più fondo, prende una decisione che cambierà la sua vita, anche se ancora non lo sa. Chiede aiuto.
Entra così in una struttura che accoglie madri e bambini in difficoltà. Perché ha anche due figlie, Maria, e non si meritano di vivere tra cicatrici e cocci rotti. Grazie alla comunità, Maria ottiene un tirocinio in un supermercato. Si inserisce bene, fa amicizia con i colleghi. Soprattutto, adesso, le piace alzarsi al mattino, andare al lavoro. Finalmente, ricomincia a respirare.
Nessuno avrebbe scommesso su di lei. Eppure, Maria si alza tutte le mattine, fino all’ultimo giorno di tirocinio.
Ma anche le cose belle, prima o poi, finiscono. Il tirocinio, il percorso nel Gruppo Appartamento per mamme e bambini. Maria va a vivere in una casa popolare. Ha perso il reddito di cittadinanza, non ha un lavoro, non ha più il sostegno degli educatori. È di nuovo al punto di partenza?
Non si torna mai allo stesso punto.
Passa un anno. Maria cerca altri lavoretti, ne trova uno in nero. Ma Esserci ritorna: le offrono un tirocinio, in un altro supermercato.
Il bivio. Non è semplice. Non lo è mai stato, per Maria. Ma decide di accettare. Sceglie, ancora una volta, di rialzarsi. Sceglie sé stessa.
Essere scelta.
Il carico dei figli e della famiglia, le difficoltà di accesso al lavoro, le diverse condizioni di lavoro: è questo che crea fragilità. Fragilità femminile sono le differenze di genere, di accesso alle risorse e ai diritti. Con la fragilità aumenta la povertà, non solo materiale ma culturale, relazionale, valoriale, affettiva.
Ma la fragilità porta con sé anche la possibilità del cambiamento. I servizi educativi di Esserci per donne e bambini cercano di portare alla luce questa possibilità: capire di avere una scelta, recuperare le proprie risorse, essere cambiamento. Attraverso il lavoro, le donne in condizione di fragilità possono (ri)trovare autonomia, dignità e autostima. Acquisire le competenze per far rispettare i propri diritti e quelli dei minori.
Essere cura: la figura femminile è per stereotipo associata alla cura: della casa, di familiari, figli, marito. Dove finiscono i bisogni personali? Cura di sé è riconoscersi donna, prima e oltre che madre, è riconoscere il proprio valore e le proprie potenzialità: scegliersi.
La sartoria sociale è nata anche per questo: uno spazio e un momento da ritagliare soltanto per sé, per mettere alla prova le proprie potenzialità e riscoprirsi valore. Diventare autonome, acquisire competenze e ottenere un lavoro: finalmente, credere in sé. Per non sentirsi inadeguate, come donne, madri, persone. Una donna che sta bene svolge bene anche il ruolo di madre.
La cura, in questi servizi abitativi, è anche cura affettiva: Essere legame. L’aiuto necessario non è solo economico: ciò che fa la differenza è il supporto piscologico, educativo e affettivo. Non si cresce con ciò che è materiale, ma con ciò che è emotivo. (Ri)cucire i legami: tra mamme e bambini, con le educatrici, tra le stesse donne. Legami che oltrepassano l’esperienza del servizio e continuano a durare. Ascolto, fiducia, reciprocità. Si cresce dove la diversità viene accolta.
Esserci, nei servizi educativi per donne e bambini, è Essere casa. È presenza. Accompagnare, fornire più strumenti possibili, relazionali e professionali. Portare cambiamento.
LA FRAGILITÀ FEMMINILE
La fragilità femminile è una condizione complessa, legata al contesto socio-culturale. Le donne vivono spesso condizioni di disuguaglianza e deprivazione, se madri sole con figli le difficoltà aumentano. La fragilità non è solo mancanza, ha in sé anche ampie potenzialità. Offriamo una serie di servizi in filiera, i quali rispondono con livelli diversi di accoglienza, tutela, protezione, sostegno e promozione dell’autonomia, ai bisogni di donne fragili, madri con i propri figli e figlie, che accettano di intraprendere un percorso di aiuto, emancipazione e cambiamento. La permanenza è un’opportunità per superare il momento di fragilità che stanno vivendo, le azioni sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi concordati per realizzare progetti di aiuto e sostegno volti al raggiungimento di un maggior benessere e al passaggio a situazioni di maggior autonomia. L’approccio dei servizi residenziali è di tipo familiare, orientato dal principio della tutela della relazione e del legame del minore con il genitore significativo.
I servizi presenti nella città di Torino:
- La comunità Genitore Bambino “Pozzo di Sichar”
- 3 Gruppi appartamento madre-bambino
- Progetti di autonomia guidata
Accoglie donne in stato di gravidanza o con figli, in condizione di disagio, per realizzare progetti sostegno delle capacità genitoriali e della relazione. Secondo le prescrizioni dell’autorità giudiziaria si prendono in carico madri con figli/figlie minorenni per percorsi di osservazione, di tutela della relazione, promuovendo le autonomie personali e relazionali. Non si tratta di una sistemazione definitiva, ma di un luogo di transizione. La comunità con figure di riferimento stabili in un ambiente di tipo familiare, garantisce contenimento, scandisce ritmi di vita e alimenta sicurezze. Il compito degli operatori mira a stimolare un cambiamento attivando capacità personali e reti sociali, costruendo percorsi personalizzati, coinvolgendo quando possibile il padre dei minori e la rete familiare. L’èquipe educativa rispetta le scelte del genitore, intervenendo quando necessario a tutela e protezione del minore.
info
Riferimento: Paola Grassi (320 167 4806 – paola.grassi@esserci.net)
pozzo.sichar@esserci.net
Il Gruppo Appartamento è un servizio di semi-autonomia, finalizzato alla presa in carico temporanea di mamme con figli minori che, pur essendo in condizioni di disagio, evidenziano buone capacità di autogestione e sono in grado di garantire una sufficiente tutela dei propri figli.
Accoglie madri provenienti da altre strutture residenziali o nuclei segnalati per i quali è opportuno un periodo di osservazione e supporto specializzato. Il servizio ha lo scopo di sostenere e salvaguardare la relazione genitore-figlio, promuovere l’autonomia personale (lavorativa, economica, abitativa). La madre è protagonista della propria quotidianità ed è il riferimento principale per i propri figli: viene affiancata, accompagnata e sostenuta nello svolgimento delle sue funzioni genitoriali.
Uno dei 3 gruppi appartamento prevede di accogliere donne e minori che hanno subito traumi legati a contesti violenti, che hanno necessità di uno spazio di ascolto e rielaborazione. Per questo si prevedono interventi specifici con frequenza settimanale da parte di una psicologa e di un musico-terapeuta.
info
Riferimento: Maria Antonietta Bolognesi (327 172 2930 – mariaantonietta.bolognesi@esserci.net)
welcome@esserci.net
I Progetti di autonomia guidata sono progetti di sostegno all’autonomia presso appartamenti messi a disposizione dalla cooperativa, destinati all’accoglienza di un nucleo madre-figlio/i, che necessitano di un supporto per sperimentare e potenziare le abilità interpersonali e sociali. Il servizio ha lo scopo di supportare le competenze genitoriali, rinforzare e garantire il legame genitore–figlio, promuovere il raggiungimento di una sufficiente autonomia personale e economica.
La madre, riferimento principale per i propri figli, viene affiancata, accompagnata e sostenuta nello svolgimento delle sue funzioni genitoriali.
Gli operatori promuovono la costruzione o ricostruzione di una rete familiare e sociale di appartenenza.
La flessibilità garantita dall’equipe permette di modulare il progetto sui bisogni del nucleo. Il servizio può accogliere nuclei familiari composti da figli di età diverse e quando possibile si supporta l’intera famiglia coinvolgendo l’altro genitore e/o gli altri componenti della rete se ritenuti risorse positive.
info
Riferimento: Federica Ranco (328 876 8445 – federica.ranco@esserci.net)
autonomie@esserci.net
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